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Campagna BDS: "È Ramadan? Boicotta Israele" - Osservatorio Solomon

Campagna BDS: “È Ramadan? Boicotta Israele”

Dall’inizio del Ramadan gli attivisti del BDS stanno esortando la popolazione a fare del mese di digiuno l’ennesima occasione di resistenza a Israele, non consumando i datteri provenienti dallo Stato ebraico. Secondo la tradizione religiosa islamica, infatti, il primo cibo che si mangia la sera al termine del digiuno è proprio un dattero.

“Non lasciare che l’occupazione ti prepari l’Iftar” (la cena che rompe il digiuno), è lo slogan dei poster comparsi nella West Bank, diventato centrale nella campagna “Ramadan Tov” (felice Ramadan) in lingua ebraica, che dovrebbe servire da deterrente per acquistare prodotti israeliani.

“Lavoriamo per sensibilizzare sull’impatto negativo che i prodotti israeliani hanno sul mercato locale - spiega ad Al Jazeera Hazem Abu Helal, membro del comitato Bds - proviamo a mostrare la connessione tra questi prodotti e le violazioni israeliani dei diritti dei palestinesi, rappresentate da soldati e coloni”.

Il tentativo del movimento BDS è chiaro. Si vuole cavalcare l’onda dell’emotività del Ramadan per continuare il boicottaggio nei confronti d’Israele anche dopo. L’ostacolo però sono gli stessi commercianti palestinesi che nella West Bank scelgono di rifornirsi di prodotti israeliani per guadagnare più soldi, a discapito del loro stesso popolo. West Bank in cui si produce meno e a prezzi mene convenienti.

Il sostegno arriva da fuori. Il movimento BDS Marocco, infatti, prima l’inizio del Ramadan ha lanciato una campagna, invitando i consumatori a non comprare i datteri Medjool, che sono di produzione israeliana.

Ricapitolando: gli attivisti del movimento BDS stanno usando il Ramadan come traino per boicottare i prodotti israeliani, che però riempiono gli scaffali dei negozi della West Bank, perché i venditori preferiscono rifornircisi perché così facendo possono guadagnare più soldi. In sostanza è una questione di soldi.

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